| ABSOL
La rabbia ancora non la lasciava andare, ed Absol guardando sempre in basso non aveva pensieri nitidi, o meglio non aveva bei pensieri riguardanti il vampiro. Aveva solo il desiderio di uccidere qualcuno, di uccidere la prima persona che le capitava tra le mani. La persona più vicina a lei in quel momento era Xarta, ovviamente non pensava veramente di fargli del male. Alzò lentamente lo sguardo per vederlo, e ancora una volta rimase ipnotizzata dal suo sguardo. Era dolce, tenero e faceva davvero passare tutte le preoccupazioni. Infatti la rabbia di Absol a poco a poco sparì completamente, dimenticandosi del vampiro. Non riusciva in nessun modo a distogliere lo sguardo dagli occhi di Xarta, più belli che mai. Solo che le sembrava davvero che la stesse in qualche modo incantando, chissà che cosa le stava succedendo. Sembrava fosse avvenuto uno scambio di personalità. Xarta da crudele e malvagio - seppur la sua voce era rimasta sempre rude - si era addolcito, mentre Absol da buona e docile si era incattivita e pensava solo alla vendetta. Non che fosse sempre stata una santarellina in passato, anzi era sempre stata una piccola peste, solo con il suo compagno scomparso aveva un carattere diverso, ma comunque anche con lui a volte era spregevole. Che cosa aveva Xarta di diverso che l'aveva fatta diventare così? Fatto stava che adesso Absol voleva distogliere lo sguardo da lui, non le era mai piaciuto che qualcuno la fissasse in quel modo, solo un pensiero le venne in mente, ma era il più stupido ed il più insensato che forse avesse mai avuto, ma non aveva molta altra scelta, perciò optò per quella strada. Prese il volto del distruttore con entrambe le mani, avvicinò il suo volto con quello dell'uomo e alla fine lo baciò. Almeno così non era costretta a sentirsi lo sguardo di Xarta addosso. Le bastava solo qualche secondo, in modo che poi forse lui dall'indignazione avesse deciso di guardare da un'altra parte. Stava per separarsi da lui, ma qualcosa continuava a bloccarla. Non voleva allontanarsi da Xarta, anzi voleva rimanere in quella posizione ancora per molto, o almeno finchè lui non l'avesse allontanata con la forza. Absol così non allontanò le sue labbra da quelle del distruttore, con una mano iniziò a stringere i capelli del guerriero, mentre l'altra scendeva fino ad arrivare al fianco dell'uomo stringendo la sua maglia rossa.
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