Dante Blaise
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Quale reazione ci si sarebbe potuti aspettare da uno come Dante in quella situazione? Una risata, che altro. Passandosi una mano fra i capelli, rotolò su un fianco ritrovandosi sdraiato sul lato destro, lo sguardo tagliente rivolto in direzione del nulla. -Interrompo le cose a metà quando serve a fare in modo che, alla fine, ce l'abbia ancora la possibilità di fare quelle cose- disse sorridente, abbandonandosi nuovamente sulla schiena. Quella sua iperattività sprezzante avrebbe dato sui nervi a una persona comune: chissà se anche alla Demone faceva quell'effetto? -Posso sempre concludere il lavoro per dimostrarvi il contrario, milady- Le iridi cristalline erano ora fisse sulla giovane. Se qualcuno avesse potuto vedere lo sguardo di Dante, con tutti i suoi doppisensi velati, sarebbe sicuramente rimasto almeno sconvolto per l'eroticità vorace con cui quelle pupille si scagliavano sul corpo di Luna. Tutto condito dalla spezia della beffa, arome sempre presente in quel ragazzo centenario. -E, per concludere: assolutamente no, milady. Se fossi perfetto, mi annoierei a morte- rise. I profumi di nuove presenze non lo sconvolsero affatto; d'altro canto, i suoi sensi lo avevano avvisato ben prima che quegli aromi potessero smuovergli l'appetito. *Languorino che sfogherò su un paio di cervi...* Lanciò nuovamente un'occhiata alla giovane. *...Più tardi* si limitò a concludere malizioso, mentre si portava in piedi in un balzo. -Credo, in vero...- La parlata era ora decisamente aldisopra del suo rango borghese; gli anni spesi suoi libri trasudavano da ogni sua singola parola. -...che nessuno di perfetto farebbe una cosa del genere- Era tornato il Dante di sempre; impulsivo, testardo e incredibilmente tenace. Mosse qualche passo all'indietro per prendere la rincorsa e sussurrò un rapido: -Aspettatemi qui- mentre in una risata si lanciava verso il limitare della torre. Quando gli stivali toccarono il cornicione, le gambe lo spinsero nel vuoto, mentre si lanciava in picchiata lasciando le braccia lungo i fianchi, per limitare l'attrito. La sensazione dell'aria fra i capelli gli aprì l'espressione nella manifestazione dell'esaltazione pura. Se solo avesse avuto qualche persona a fargli compagnia, avrebbe sicuramente riso a crepapelle per condividere quell'euforia. L'impatto a terra sollevò un'immensa ondata di polvere, mentre atterrava fra i due sconosciuti senza alcuna esitazione. -Fiuuu, devo consigliare di montare un ascensore- si limitò a commentare, rivolgendo il suo sorriso ai nuovi arrivati. -Spero che lo spettacolo sia stato di vostro gradimento; sono qui dal lunedì al venerdì, dalle 12.30 alle 24. per richieste e show privati contattate la mia segretaria- rise, mentre spariva nel folto della foresta. Qualche istante dopo, la sua sagoma spuntava nuovamente all'aperto, per tornare alla base della torre. In un profondo respiro, iniziò a correre sulla parete del torrione, percorrendola in verticale contro ogni legge di gravità. *Pagherei per essere visto da Newton, adesso* In fondo era un alchimista, no? Poteva modificare la materia a piacimento. E Newton, nelle sue leggi, questo non lo aveva contemplato affatto. In un fruscio si ritrovò esattamente nel punto da cui era fuggito poco prima, sedendosi sorridente a gambe incrociate. -Scusatemi se ci ho messo più del previsto, milady, ma era l'ora di punta per le antilopi- rise, portando una mano dietro la schiena. -Et voilà!- In un fruscio, si ritrovò a porgerle una candida rosa cristallizzata, sorridendo con la vivacità di un bambino. -Dicono che quando si è tristi, i regali favoriscano il rilascio delle endorf... Niente, se si ricevono regali si è più felici- rise, ricordandosi di essere fuori da un laboratorio. -Non scatenate la vostra forza su di lei, milady. E' molto delicata- rise. La stava prendendo in giro come prima sul suo essere guerriera? Può darsi. In fondo non sarebbe cambiato mai.
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