| ~ Thomas Wild
La guardò sospirare, l'osservò mentre si avvicinava a quel laghetto. Quando infine la Vampira si abbassò, l'Aymar distolse lo sguardo, lasciando che vagasse ancora una volta nel vuoto. Ascoltò le parole della ragazza. E, a dire il vero, in parte le condivise: entrambi, a quanto pareva, erano in ogni caso sinceri, se ne fregavano di ciò che la gente pensava di loro, e per questo evitavano di farsele amiche a tutti i costi. Eppure, le sue idee sul resto, contrastavano con quelle dell'Elgar. Tendeva a stereotipizzare le persone? Naa, non era il tipo. Del resto, per un ragazzo a cui la gente non fa nè caldo nè freddo, non ha senso perdere tempo nel "stereotipizzarle". Inoltre, la cosa sulle Razze più "portate" ad essere false, era completamente costrastante con ciò che Thomas pensava. Tuttavia, non rispose subito alla Vampira. Lasciò il discorso in sospeso per qualche secondo, tempo durante il quale il vento era l'unica cosa che spezzava quel silenzio formatosi improvvisamente. "Si dice che i Demoni siano coloro che spingono le persone al Peccato." Disse infine, mentre muoveva qualche passo, allontanandosi ancor di più da Rose. "E si dice che i Vampiri siano crudeli e spietati." Continuò. I suoi zaffiri scrrutavano ora l'immenso mare di sabbia che li circondava, senza particolare interesse. "Eppure, noi due, un Demone ed una Vampira, siamo qui, a parlare pacificamente e a confrontare le nostre idee." Smise di camminare, e chinò leggermente il capo. "Questo dovrebbe farti capire quanto, in fin dei conti, i pregiudizi nei confronti delle varie Razze possano essere smontati facilmente." Non si voltò verso l'interlocutrice. I suoi occhi blu oltremare rimasero invece immobili sulla sabbia. "Io non voglio stereotipizzare le persone." Affermò, sospirando leggermente. "Semplicemente, penso che una parte oscura esista in tutti noi. E le persone che giudichi false, sono quelle che non riescono granchè ad opporsi a questa parte oscura. Le razze non significano nulla." Concluse infine, alzando nuovamente lo sguardo. Lanciò una fugace occhiata alla ragazza, quindi tornò a guardare davanti a se.
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