~ The sweet blood's parfume

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[».Leila~.]
view post Posted on 9/10/2009, 12:51




{Rose Black}

Non sapeva neanche che cavolo ci facesse laggiù. In un posto così desolato e afoso, e solo immense distese di sabbia a contornarlo. L'oasi però era una piccola macchia verde in quel paesaggio dorato ed era leggermente più fresca. Lì era tutto immobile, fermo nel tempo, e Rose provò uno strano senso di pace. Ripensò alla conversazione avuta con il licantropo Soki, solo pochi giorni prima, ma palpabili come se fosse stato ieri.
L'amore è un diavolo. Inganna e rende tristi.
Pensò tra sè e sè, mentre continuava a camminare, affondando i piedi nella sabbia soffice. Si avvicinò alla fonte d'acqua presente in quell'oasi, giusto per rinfrescarsi un'pò le braccia e il viso. Poco dopo sospirò, lasciando che la brezza calda del deserto le scompigliasse i lunghissimi capelli dorati mentre lei si passava una mano sul viso, gli occhi neri socchiusi a fissare un punto invisibile di quel paesaggio.
Era dovuta fuggire così lontano per assaporare un briociolo della sua tanta ricercata pace? Per dimenticare e lasciare che i brutti ricordi non la scalfissero più di tanto? Chiuse gli occhi, sorrise. La sete di sangue le dilaniava la gola, erano giorni, forse settimane che non si nutriva. La sua condizione di mezza vampira era difficile la accettare, si sentiva... sporca... per quello che aveva fatto. Sembrava ci provasse gusto a fare del male a lei e a quelli che aveva intorno.
Si sedette sulla sabbia, lasciando scivolare le mani affusolate in essa. Sospirò.
 
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Chalice of Agony
view post Posted on 9/10/2009, 13:13




~ [Thomas Wild]

L'Oasi del Tempo.
Una delle poche Oasi situate in quelle cosìdette Lande Desertiche. Delle stesse, la più particolare. Situata nel bel mezzo di quell'immensa distesa di sabbia, in quel piccolo spiazzo di acqua, il tempo pareva essersi congelato. Non era certo normale, come cosa.
Tuttavia, quel ragazzo vestito di blu che sedeva in mezzo a quel mare di sabbia, non era giunto fin lì solo per osservare quello strano fenomeno. Finalmente, infatti, aveva trovato un filo di pace, un po' di solitudine. La stessa solitudine che, in quel Castello dove tempo prima era giunto, non aveva mai trovato. E per uno in cui il vivere da soli era un qualcosa nato insieme alla sua anima, era necessario ogni tanto staccare la spina, ed isolarsi.
Eppure, anche in quell'angolo di mondo dimenticato dall'umanità, la solitudine sembrava non poter essere trovata.
Il suo sguardo blu oltremare vagò per i contorni dell'Oasi, alla ricerca di quella presenza che pochi istanti prima il ragazzo aveva sentito. Non fu difficile trovarla: mani nella sabbia, occhi chiusi, labbra socchiuse, forse segno di un breve sospiro. Gli zaffiri dell'Aymar indugiarono sulla figura, di cui, nonostante la distanza, poteva individuare qualche lineamento. Capelli biondi, pelle diafana.
Ed un espressione tutt'altro che felice.
 
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[».Leila~.]
view post Posted on 9/10/2009, 13:25




{Rose Black}

L’immortalità è un dono veramente sfibrante. Toglie la passione e l’interesse per ogni cosa e tutto diventa grigio tedio e noia. E finisce che non ti appassioni più a nulla, più niente ti sconvolge o ti rende felice. Sì, l’immortalità è una grandissima fregatura.
Il suo sguardo era apatico, con fragilità nascoste ma stupendo, d'un nero intenso, abbacinante, che riflette i pochi raggi di luce che sfiorano il viso ben disegnato e induriti appena nell'espressione di aspro stupore. Un pallore che non può essere definito tale, ma solo un biancore puro che al raffronto fa sembrare la neve orrendamente lorda.

Odi et amo.
Forse mi chiedi come io faccia. Non lo so, ma sento che ciò accade, e mi tortura.
Citò nella sua mente i versi di un antico poeta latino.
Molti lo considerano una cosa idiota, e io sinceramente non me la sento di dargli molto torto. Anche lei si sentiva parecchio idiota in quel momento. Gli umani non erano mai soli e per questo li odiava. Perchè riuscivano a sciogliere anche il cuore più duro. Lei invece cosa aveva? Una bellezza eburnea, divina, spettacolare, irreale, e una fama di assoluta stronzaggine e invincibilità che la precede sempre almeno di tre passi. E un cuore di ghiaccio. Quando riaprì gli occhi, un familiare pizzicore sulla pelle, il suo innato sesto senso, le comunicarono che non era più sola.
Pace finita... o forse no?
Il nuovo arrivato in fondo se ne stava in silenzio e non la stava disturbando. Un sorriso genuino le si dipinse sulle labbra di ciliegio, forse per la prima volta. Finalmente una persona che non cercava di fare amicizia a tutti i costi, venendole a rompere le scatole! Forse una persona come lei?
Abbassò le palpebre e poi, lentamente, si voltò a cercare con gli occhi la figura del ragazzo. La trovò, e per un attimo rimase ad osservarlo, gli occhi ben aperti in un cenno di curiosità. Era un lampo blu in quel paesaggio chiaro, impossibile non notarlo. Non era nel suo essere avvicinare sconosciuti per dialogare amichevolmente, come un cagnolino che scondinzola dietro a tutti. Anzi, per la verità non era mai stata una fan dell'amicizia-a-tutti-i-costi. Lei se ne stava sempre isolata, perchè nella solitudine ci stava bene. Potevi trovarla quando vuoi e non ti tradiva. Non ti giudicava, anzi, ti stava ad ascoltare.
Rimase ancora alcuni minuti ferma lì, seduta sulla sabbia calda. Poco dopo si alzò, con un inaspettato strappo alle regole e con passo lento iniziò a dirigersi verso il giovane.
 
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Chalice of Agony
view post Posted on 9/10/2009, 13:43




Quella ragazza sembrava completamente immersa nei suoi pensieri, esterna ed isolata dal resto del mondo. L'Aymar rimase per qualche istante ad osservare la bellezza della figura. Una bellezza misteriosa, sincera, crudele. Ogni cosa in quella sconosciuta sembrava parlare di cose opposte tra loro. E quand'ella aprì finalmente gli occhi, il ragazzo potè leggere in quelle splendide iridi scure, forse nere, fragilità, sicurezza, tristezza, rassegnazione, eternità.
Non aveva mai provato quella sensazione. La sensazione che si prova nel trovarsi di fronte ad un essere di maestosa saggezza e bellezza, cresciute in un tempo apparentemente eterno. Era quindi quello ciò che si provava nel guardare negli occhi un Vampiro? Vide quel sorriso in cui quelle labbra lentamente si curvarono. E rabbrividì leggermente. Era colpito da quel divino splendore. Eppure, chiuse gli occhi, chinando leggermente il capo. Non si era mai lasciato andare così alle sensazioni, alle emozioni. Non ci era abituato, se così si può dire. Sospirò leggermente, e lasciò che i suoi zaffiri potessero nuovamente scrutare quella figura. Notò così che la ragazza si era alzata, e aveva iniziato a muovere qualche passo verso di lui. Ciò lo colse leggermente impreparato: credeva che non si sarebbe avvicinata, credeva che sarebbe rimasta seduta lì, distante, irraggiungibile. E invece si stava avvicinando. Una parte di lui gioì silenziosamente, mentre invece l'altra si lamentò per la rottura di quella pace tanto desiderata: altre parole sarebbero state sprecate, quel giorno.
Ma a dispetto di quest'ultima parte, il Mago si alzò, spazzolandosi velocemente con le mani i pantaloni e il mantello, sui quali giaceva un po' di sabbia. Quindi lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, mentre le labbra si dischiudevano in un saluto che il vento portò fino alla ragazza.
Sì, forse la solitudine era stata spezzata. Ma forse un legame particolare poteva essere cucito da quell'incontro. Le aspettative c'erano tutte. Ora toccava a quei due ragazzi lasciare che tutto si svolgesse per il meglio.
 
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[».Leila~.]
view post Posted on 9/10/2009, 13:52




{Rose Black}

Un lieve sorriso le increspò le labbra e la sorpresa le si riflettè negli occhi scuri. Avrebbe capito se il Demone di bell'aspetto non le avesse rivolto la parola. Perchè anche lei, la fredda Vampira dal cuore cristallizzato, aveva provato gli stessi sentimenti. In fondo cos'erano loro, i Vampiri? Spettri, spettri di qualcosa che erano stati, specchio di sensazioni e di emozioni troppo forti per essere controllate.
Niente di particolare. Con uno sbuffo d'aria, viene attratta dal suo profumo delizioso, seguito dal saluto del giovane. Già da molto tempo conduceva quella “vita”, se così si poteva chiamare, perché la sua non era più vita, era una maledizione. Aveva sempre respinto i suoi istinti dal giorno in cui era "rinata" se così si poteva dire. La sua indole le faceva ribrezzo. Lo sguardo si posò nuovamente sul ragazzo; occhi vitrei, apparentemente vuoti, persi, inquietanti, che coltivavano malinconia e speranza allo stesso tempo. Quegli occhi nascondevano il fascino della natura selvaggia, celata, di qualcosa di non chiaro, incompreso...
In un certo senso, occhi da soggezione.
Anche tu eri in cerca di solitudine?
Domandò, una volta trovatasi di fronte al ragazzo. La sua voce era leggera, melodiosa.
 
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Chalice of Agony
view post Posted on 9/10/2009, 14:06




~ Thomas Wild

Lesse lo stupore negli occhi della Vampira. Non si aspettava forse un saluto? Immaginava forse un allontanarsi del Demone da lei? Chissà, probabilmente con chiunque altro ciò sarebbe accaduto. Ma non con quel ragazzo dai capelli corvini. I loro sguardi si incontrarono per lunghi secondi. Quelli dell'Aymar erano sicuri, decisi ed allo stesso tempo vuoti e coperti da uno strato di gelo. Lo stesso che spesso dava fastidio alle persone. E lo stesso che mai nascondeva. Quelli della ragazza, invece, erano persi, malinconici, speranzosi. I due sguardi erano simili, a dire il vero. Entrambi sembravano celare emozioni mai provate, o almeno nascoste a coloro che tentavano di scandagliare la loro anima. Sarebbe infine arrivato qualcuno in grado di superare le difese di quegli occhi?
Ascoltò la domanda della Vampira, ed esitò per brevi istanti, prima di rispondere.
"Non sono l'unico..."
La voce che gli aveva posto quella domanda era melodiosa, leggera, piacevole, e contrastava con quella piatta del ragazzo dagli occhi blu oltremare. Lo stesso blu che continuava a specchiarsi, immobile, dell'oscuro mare presente nelle iridi della nuova arrivata.
"Thomas Wild, Armata Aymar."
Si presentò infine, con la stessa decisione di un esperto militare. L'impressione venne spezzata da un regale inchino al termine del quale gli zaffiri cercarono immediatamente gli occhi della Vampira.
 
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[».Leila~.]
view post Posted on 9/10/2009, 14:17




{Rose Black}

Lesse negli occhi di lui la forza, la sicurezza. Tuttavia quel velo di freddezza che vi colse non la infastidì: era lo stesso sguardo in cui si sarebbe rispecchiata anni prima. Lo stesso sguardo cauto che rivolgeva a tutti i malcapitati. Ma adesso basta. Odiava parlare di sè stessa o del suo passato.
Sorrise, divertita e sincera all'inchino cavalleresco del Demone. Non aveva trovato molte persone di quella razza così cordiali. O almeno in apparenza.
La sua voce si fece più accalorata, mantenendosi bassa e il fervore nei suoi occhi non si spense, ma era saggiamente velato dalle iridi impenetrabili e dalle lunghe ciglia.
Rose Black, Armata Elgar.
Rispose, ricambiando lo sguardo quando gli occhi azzurri di lui la cercarono. Erano di una sconvolgente intensità, decise lei. Erano di due armate opposte, Luce e Buio. Ma le loro razze non erano poi così differenti l'una dall'altra, e in entrambe vi era un velo di seducente oscurità.
 
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Chalice of Agony
view post Posted on 9/10/2009, 14:29




~ Thomas Wild

Rose Black. E così, ora conosceva il nome di quella ragazza, facente parte della seconda Armata presente in quel Castello. La vide sorridere, forse divertita da quell'inchino che il Demone le aveva rivolto. Quindi, i loro sguardi si incontrarono ancora, grazie a quel permesso che silenziosamente la Vampira gli accordò. Questa volta, tuttavia, spezzò il contatto abbastanza presto, voltandosi verso destra, verso quello specchio d'acqua a loro vicino, ed infilando le mani nelle tasche.
"E così, anche tu non ami la compagnia delle persone...?"
Più un'osservazione, che una domanda. Del resto, quel ragazzo non parlava molto con la gente, e aveva già finito la sua dose quotidiana di parole. Tuttavia, Rose sembrava diversa dalla media delle persone. Sembrava simile a lui più di tutti coloro che aveva incontrato nel corso della sua vita. Chissà, forse poteva nascere un buon rapporto d'amicizia. O meglio, forse poteva nascere un'amicizia. E con quel Demone, era già molto.
 
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[».Leila~.]
view post Posted on 9/10/2009, 14:37




{Rose Black}

Thomas Wild era un Demone alquanto fuori dal comune. Mentre lui distoglieva lo sguardo da lei e parlava, Rose ne osservò i tratti del viso, i vestiti inusuali, i suoi gesti. Sembrava una persona seria, non uno dei soliti buffoni. Gli uomini a volte avevano modi davvero strani di attirare l'attenzione delle donne. Tuttavia la vita non era un circo e lei non amava i clow. Quindi, fu grata della pacata gentilezza con cui il ragazzo - seppur venuto lì in cerca di solitudine - stava conversando con lei. Probabilmente tempo prima l'idea di avvicinare uno sconosciuto e chiacchierare, non le sarebbe passata neanche per l'anticamera del cervello. E invece scoprì che era bello, a volte, lasciarsi andare e permettere ad emozioni positive di invaderle la mente.
Scosse impercettibilmente il capo e sorrise a quei pensieri, scoprendo una fila di denti bianchi. Negli ultimi tempi lo faceva spesso. Una cosa positiva, finalmente, che oltre a non farle passare la vita a rimurginare sul passato sembrava renderla... più bella, luminosa.
Non esattamente. E' solo che detesto la falsità che alcune razze non tentano nemmeno di nascondere.
Rispose, mentre un ciuffo biondo le scivolava d'innanzi agli occhi. .


Edited by [».Leila~.] - 9/10/2009, 18:05
 
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Chalice of Agony
view post Posted on 9/10/2009, 19:48




~ Thomas Wild

Sentì l'insistente sguardo della ragazza su di se. Insistente e fastidioso, a dire il vero. Ma non disse nulla. Lo stava studiando? Oppure stava pensando a come potesse essere il gusto del suo sangue? Non poteva certo saperlo: i Vampiri erano una razza a parte, per il Demone. Difficili da capire, difficili da "ammansire" e con istinti completamente diversi da quelli umani. Sempre che Thomas potesse essere considerato un "umano". Comunque, non era quello il centro del discorso.
"La falsità..."
Ripetè, quasi sovrappensiero.
"La falsità delle razze..."
Continuò. Alzò un po' il capo, lasciando che lo sguardo si perdesse per qualche secondo nel cielo. Quindi fissò Rose con la coda dell'occhio.
"Perchè non hai detto <<la falsità delle persone>>?"
Lasciò che il capo tornasse nella sua posizione naturale, quindi si voltò verso la Vampira, incontrando nuovamente il suo sguardo, nonostante fosse in parte coperto da un ciuffo di capelli.
"Credi davvero che la falsità sia presente solo in alcune razze?"
Chiese. Nel suo sguardo gelido, ora brillava una scintilla di curiosità e divertimento.
"Non pensi invece che la falsità sia un qualcosa che tutte le persone hanno, e sta a loro decidere se mostrarla o bloccarla dentro di se?"
Ed attese la risposta di Rose.
 
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[».Leila~.]
view post Posted on 9/10/2009, 20:00




{Rose Black}

Rimase in silenzio e finalmente distolse lo sguardo dalla figura del Demone. Ascoltò attentamente le parole del giovane e - mentalmente - ne sorrise. Sapeva fare domande interessanti, così in quel modo non si sarebbero persi in futili discorsi.
No, non credo.
Ripensò per un attimo ad altre persone, conosciute nel suo passato. Sospirò, abbassando gli occhi sulla sabbia, non come segno di sconfitta o resa, ma lasciandoli dardeggiare invisibili verso il nulla.
Certe razze sono geneticamente più inclini ad essere subdole e a mentire. Ma ad ogni modo...
Continuò, muovendo un passo e spostandosi a qualche metro dal ragazzo, più vicina alla fonte d'acqua. Si abbassò sulle ginocchia, sfiorando il pelo dell'acqua con un dito. Osservò la sua immagine riflessa lì, come se potesse trovarci risposte nascoste.
Non sono il miglior esempio da prendere in considerazione. Ma, ad esempio, io non ho mai avvertito il bisogno di sviolinare miele o di arruffianarmi gli altri per interesse. Non mi mostro amichevole con chi non mi sta simpatico. Dico sempre ciò che penso, ma ciò non significa che non sia una bugiarda. La mia stessa esistenza è una menzogna.
Continuò con sconvolgente intensità, sapendo di aver già rivelato troppo. Non capiva perchè le fosse venuta quell'improvvisa voglia di parlare. Diede un piccolo schiaffo nell'acqua e il suo riflesso scomparve. Allora, si voltò nuovamente ad osservare il giovane.
Forse tu pensi che tutte le persone siano omogenee, dotate di caratteristiche identiche. Oppure, semplicemente, tendi a stereotipizzare le persone.
Concluse.


Edited by [».Leila~.] - 10/10/2009, 08:56
 
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Chalice of Agony
view post Posted on 10/10/2009, 20:36




~ Thomas Wild

La guardò sospirare, l'osservò mentre si avvicinava a quel laghetto. Quando infine la Vampira si abbassò, l'Aymar distolse lo sguardo, lasciando che vagasse ancora una volta nel vuoto. Ascoltò le parole della ragazza. E, a dire il vero, in parte le condivise: entrambi, a quanto pareva, erano in ogni caso sinceri, se ne fregavano di ciò che la gente pensava di loro, e per questo evitavano di farsele amiche a tutti i costi. Eppure, le sue idee sul resto, contrastavano con quelle dell'Elgar. Tendeva a stereotipizzare le persone? Naa, non era il tipo. Del resto, per un ragazzo a cui la gente non fa nè caldo nè freddo, non ha senso perdere tempo nel "stereotipizzarle". Inoltre, la cosa sulle Razze più "portate" ad essere false, era completamente costrastante con ciò che Thomas pensava.
Tuttavia, non rispose subito alla Vampira. Lasciò il discorso in sospeso per qualche secondo, tempo durante il quale il vento era l'unica cosa che spezzava quel silenzio formatosi improvvisamente.
"Si dice che i Demoni siano coloro che spingono le persone al Peccato."
Disse infine, mentre muoveva qualche passo, allontanandosi ancor di più da Rose.
"E si dice che i Vampiri siano crudeli e spietati."
Continuò. I suoi zaffiri scrrutavano ora l'immenso mare di sabbia che li circondava, senza particolare interesse.
"Eppure, noi due, un Demone ed una Vampira, siamo qui, a parlare pacificamente e a confrontare le nostre idee."
Smise di camminare, e chinò leggermente il capo.
"Questo dovrebbe farti capire quanto, in fin dei conti, i pregiudizi nei confronti delle varie Razze possano essere smontati facilmente."
Non si voltò verso l'interlocutrice. I suoi occhi blu oltremare rimasero invece immobili sulla sabbia.
"Io non voglio stereotipizzare le persone."
Affermò, sospirando leggermente.
"Semplicemente, penso che una parte oscura esista in tutti noi. E le persone che giudichi false, sono quelle che non riescono granchè ad opporsi a questa parte oscura. Le razze non significano nulla."
Concluse infine, alzando nuovamente lo sguardo. Lanciò una fugace occhiata alla ragazza, quindi tornò a guardare davanti a se.
 
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[».Leila~.]
view post Posted on 10/10/2009, 20:46




{Rose Black}

Ascoltò attentamente le parole del giovane ragazzo. Era davvero una persona saggia e sembrava rifletterci molto sulle cose, sopratutto prima di parlare.
Non come me.
Era vero, i pregiudizi verso le Razze erano sciocchi ed infantili, e servivano solo a mascherare ciò che la gente non voleva vedere. Distolse lo sguardo da lui, posò le mani sulle proprie ginocchia e si alzò in piedi. Gettò un occhiata al tramonto e poi al ragazzo, il quale le dava le spalle. Sorrise impercettibilmente. I lunghi capelli biondi erano smorzati dal vento e ne contornavano la figura snella contro la luce del sole.
Ma la percezione che ognuno ha di se stesso è quasi sempre in disaccordo con quella che avvertono gli altri. Però neanche a me piacciono le etichette.
Disse avvicinandosi. Stavolta nel tono della sua voce vi era un pizzico di ironia e sfottò. Sotto sotto quello scambio di idee la stava divertendo.
 
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Chalice of Agony
view post Posted on 10/10/2009, 21:01




~ Thomas Wild

Sentì un movimento dietro di se, ed immaginò che Rose si fosse alzata. Tuttavia, non si voltò ancora verso di lei. Rimase invece immobile, muovendo solo leggermente il capo verso destra. Ascoltò le sue parole, e questa volta lesse qualcosa di diverso, nella sua voce: divertimento.
A quanto pareva, parlare con l'Aymar non era poi così noioso come quest'ultimo pensava. Certo, forse non era un susseguirsi di infinite battute o frecciatine, ma nello stesso tempo era divertente trovarsi a parlare con lui. Forse perchè trovare qualcosa in cui essere d'accordo con lui era un'impresa? O forse perchè aveva le idee così chiare da convincere gli altri di ciò che pensava?
"Beh, proprio perchè le nostre percezioni sono diverse, dovremmo fidarci di quelle degli altri."
Ribattè, voltandosi finalmente verso di lei, che nel frattempo aveva iniziato ad avvicinarsi.
"E' difficile essere soddisfatti di se stessi, perchè pensiamo di poter fare sempre di meglio, di poter essere sempre migliori. Anche quando, forse, abbiamo raggiunto il nostro limite."
Le sue labbra, ora, erano leggermente curvate in un piccolo sorriso. Divertito? Sincero? Difficile dirlo, anche perchè gli zaffiri erano ancora coperti da quello strato di brina. Che, in realtà, si era in parte sciolta: quella conversazione era interessante, e lo stava completamente rilassando.
"Un po' di fiducia, quindi, non farebbe male..."
Lasciò la frase in sospeso per qualche istabte. Poi concluse.
"...anche se in realtà, io, di fiducia scarseggio."
Effettivamente, l'Aymar non si fidava praticamente di nessuno, a parte se stesso. Era chiuso, isolato e solitario. Come poteva fidarsi degli altri?
 
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[».Leila~.]
view post Posted on 10/10/2009, 21:15




{Rose Black}

Ogni volta che il ragazzo parlava, Rose si zittiva educatamente e lo guardava, nonostante lui invece posasse quegli occhi del color degli zaffiri poche volte su di lei. La Vampira difatti era così di carattere, doveva cercare sempre il contatto visivo oppure - nel caso di oggetti - esplorarli con le mano. Le piaceva stare ad ascoltare il Demone, apparentemente sembrava un giovane spensierato, e invece sapeva far sgorgare dalle sue labbra infinite perle di saggezza. Sorrise nuovamente alle parole del Demone.
Parli per esperienza personale?
Domandò con dolcezza, udendo la prima parte del discorso. Tuttavia, la restante parte le fece emettere una piccola risata, leggera ed ammaliante.
A chi lo dici. A volte non mi fido neanche di me stessa perchè il più delle volte mi sono tradita. Credevo di essere una donna forte, tutta d'un pezzo. E invece a volte mi sono scoperta così... debole... e fragile...
Le sue parole furono dettate con amarezza e andarono a ricordarle antichi frammenti di ricordi della sua vita passata, sopratutto a livello emotivo. Gli occhi si socchiusero con astio, per un breve momento. Anche in quel momento stava dimostrando di essere debole, e si odiava per questo.
Le persone agiscono solo per interesse. Non posso concedermi il lusso di fidarmi di qualcuno. L'unica volta che l'ho fatto, lui...
Tacque per un attimo. Che senso aveva dire tanti fatti personali? Cavolo, non era sempre stata una tipa riservata e che odiava parlare di se stessa? Non lo sapeva, ma quel ragazzo era quasi riuscita a farla rilassare e tutte le cose che si teneva dentro da tempo stavano uscendo una per una.
Scusa. Probabilmente ti starò annoiando.
Disse, socchiudendo lo sguardo contro la luce del tramonto.
 
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23 replies since 9/10/2009, 12:51   314 views
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